Leggendo Lucrezio è un libretto di una ventina di pagine, pubblicato da La scuola di Pitagora editrice, che propone la breve, concisa prefazione che Albert Einstein scrisse per l'edizione del 1924 del De rerum natura di Lucrezio, edizione curata dal filologo H. Diels, per l'editore Weiddmannsche Buchhandlung.
Einstein, definendo Lucrezio «uomo indipendente, interessato alle scienze naturali e al pensiero speculativo» (A. Einstein, Leggendo Lucrezio", La scuola di Pitagora editrice, 2012, p. 7), scrive che desta «una profonda impressione la [sua] fiducia [...] nei confronti dell'idea che il cosmo sia comprensibile perché regolato da nessi causali. [...] L'obiettivo principale che Lucrezio si propone col suo poema è liberare l'uomo dalla paura che suscitano religione e superstizione e che ci rende schiavi» (pp. 7-9). Il filologo G. Ugolini fa notare che Einstein «si astiene dal riproporre il consueto cliché che fa del 'De rerum natura' un anticipatore di concezioni scientifiche moderne» (p. 18); piuttosto Einstein di Lucrezio mette in risalto l'atteggiamento intellettuale, l'impegno a far uscire i suoi contemporanei da visioni dell'universo infondate.
L'attività di studio sia di Einstein sia del filologo Diels fa esperienza dell'interesse multidisciplinare:
Teatro principale della [loro] frequentazione [...] era stata per anni la sede berlinese dell'Accademia Reale Prussiana delle Scienze. [...] Sappiamo che in più occasioni Einstein aveva parlato della Teoria della Relatività generale nel corso di sedute plenarie degli accademici di Prussia, ed è facile immaginare che Diels, dato il suo interesse per la storia della scienza e della tecnica, abbia seguito con curiosità gli sviluppi delle ricerche del collega. E forse il progetto di una nuova edizione di Lucrezio maturò proprio sulla scia delle suggestioni suscitate dalle nuove scoperte della fisica, di cui il filologo era un testimone diretto. D'altro canto dai verbali delle sedute risulta che Einstein seguiva abitualmente le conferenze su temi umanistici [...] e forse avrà presenziato anche a qualcuna delle relazioni svolte da Diels a proposito dei suoi studi lucreziani [pp. 16-17].
I contatti, il dialogo tra percorsi disciplinari, dunque, terreno fecondo di stimoli. E' così anche oggi?